Festival vicini
Feste dei Comuni limitrofi
Partecipa ad eventi simbolo della tradizione umbra, come la Fuga del Bove, l’Ottobre Trevano e il Mercato delle Gaite, occasioni perfette per immergersi nell’atmosfera medievale e conoscere da vicino la cultura locale.
Fuga del Bove
Secondo una tradizione antica il giorno di Natale un Bove veniva abbeverato a forza di vino e pepe, tirato da molte braccia con una fune, prigioniero, percorreva le strade in salita fino alla piazza di Montefalco dove veniva lasciato libero di scaricare la sua rabbia sulla folla. La gente lo incitava urlando e agitando degli stracci color porpora e dei pupazzi. Quando il bue furente li caricava si rifugiavano dietro delle robuste cancellate di legno, fino a che stremato dal crudele gioco cadeva a terra e veniva infine macellato. Ogni famiglia, anche la più povera, consumava “per devozione” almeno una libbra della sua carne.
Per fortuna oggi la festa non è più la stessa si è trasformata in una sfida attraverso varie gare tra i quattro quartieri storici di Montefalco (Sant’Agostino, San Bartolomeo, San Fortunato e San Francesco) per l’aggiudicazione dell’ambito Falco d’oro.
Le gare sono quella dei tamburini e sbandieratori, quella della balestra e della staffetta ed infine quella più spettacolare “la Corsa dei Bovi” rievocazione della Fuga del Bove. Ad ogni quartiere viene affidato un toro selezionato da allenare e curare durante tutto l’inverno e far gareggiare contro le altre contrade. Ogni quartiere con il suo bue partecipa a questa spettacolare competizione, i portatori incitano il loro bue tra due ali di folla e percorrono in velocità un percorso accidentato, alla fine, uno solo vince è il “campione”.
Ogni quartiere festeggia fino a tarda sera, specialmente nella “taverna” omonima.
[Fonte: montefalco.it]
Ottobre Trevano
Per tutto il mese di ottobre, Trevi ospita i tanti appuntamenti dell’Ottobre Trevano. Si inizia il 4 ottobre con l’apertura delle Taverne e il Convivium dei Terzieri e si prosegue per i restanti trenta giorni con rievocazioni storiche, rassegne cinematografiche, concerti, mercati e spettacoli teatrali.
Alla vigilia del Palio, un fastoso Corteo di oltre cinquecento figuranti in costume medievale si snoda per le vie cittadine illuminate da torce e addobbate con bandiere, stendardi e gonfaloni, in una suggestiva ambientazione medievale. Avvincente per tutto il popolo Trevano è il sorteggio, con la speranza che la dea bendata porti a ogni Terziere la classifica di partenza auspicata. Fanno da cornice alla serata musiche, danze e spettacoli medievali che danno inizio all’attesa corsa e si concluderà con la vincita del Palio e l’assegnazione del titolo di “Anteposto” al Console del Terziere vincitore.
[Fonte: umbriatoursm.it]
Mercato delle Gaite
Dalla Sagra della Porchetta, iniziata a Bevagna nei primi anni ’70, a cura dell’Associazione Pro Loco, è nata la rievocazione storica Mercato delle Gaite. Il nome Gaita deriva da Waita, termine longobardo che indicava la suddivisione del paese in zone. Merito della Pro Loco è stato quello di arricchire la festa con un mercato medievale a partire dal 1983, gettando il seme dell’attuale manifestazione. L’Associazione Mercato delle Gaite nasce formalmente il 26 aprile 1989 con il primo statuto, firmato dal Presidente della Pro Loco, Angelo Falsacappa, che il mese successivo viene eletto primo Podestà del Mercato delle Gaite.
La forte motivazione porta a traguardi inaspettati: vengono organizzate conferenze, corsi di formazione professionale, si lavora alla cerimonia di apertura della festa, che vede per molti anni l’insediamento del Podestà, dei Consoli, la nomina dei Sovrastanti, rispettando la procedura riportata nell’antico statuto della Terra di Bevagna datato al XVI secolo, ma in buona parte formato da disposizioni risalenti al XIV secolo. La manifestazione abbraccia il periodo compreso fra il 1250 e il 1350; si rievocano l’insediamento delle magistrature politiche e i giorni di mercato. Con la lettura del bando di fiera e con l’apertura delle porte del paese giungevano nel borgo i mercanti provenienti da ogni città d’Italia, facendo bella mostra dei loro prodotti, ampiamente riportati dallo statuto.
Il Mercato, nei primi anni, partiva dalla Piazza Filippo Silvestri, diramandosi poi dall’arteria principale ai vicoli del paese, addentrandosi così nelle singole Gaite, dove ancora oggi si aprono le botteghe degli artigiani, che, partendo dalla materia grezza, realizzano prodotti che mettono in vendita.
Grazie a queste attività, il popolo delle Gaite ha arricchito le sue conoscenze; leggendo gli antichi testi è riuscito a realizzare strumenti unici, come il torcitoio a trazione umana, la pila idraulica a magli multipli e molti altri strumenti antichi, fondamentali per ottenere una produzione fedele. Inoltre, ha imparato gli antichi mestieri, è divenuto cuoiaio, tessitore, sa forgiare il ferro, coniare le monete, fondere le campane, ottenere fogli di carta dalla bambagia, il doplero dalla cera d’api, sa soffiare il vetro, conosce l’arte della tintura, dello speziale, sa essere dipintore, orafo, sa realizzare e far funzionare gli alambicchi, sa miniare e trascrivere gli antichi codici, lavorare la pelle, ricavare la pergamena, usare e riconoscere le erbe, da cui ottiene anche i colori per la tintura, sa ricavare la seta, lavorare la canapa…
Il Mercato delle Gaite ha consentito un innalzamento culturale del paese, che si cimenta anche con le antiche ricette, ricreandone i gusti e le scenografie nella riproposizione dei piatti e delle immissioni medievali. Il banchetto medievale, per molti anni allestito nel Chiostro di San Domenico, oggi si realizza nella piazza principale, che con la sua elegante disarmonia, fornisce una scenografia unica ad accogliere i moltissimi convitati. Le cene nelle taverne vengono allietate da musiche medievali, proposte da giovani e talentuosi musici di Bevagna, che, conoscitori della musica medievale, sono apprezzati in rievocazioni storiche regionali e nazionali.
Viene riproposto il tiro con l’arco, unica gara individuale, che è andato a sostituire l’iniziale tiro con la fionda e che coinvolge e appassiona molti giovani del territorio, che hanno conquistato anche grandi riconoscimenti nel circuito degli Arcatores nazionali.
Il Mercato delle Gaite ha anche il merito di aver trasformato Bevagna da paese agricolo a centro turistico, portando benessere, creando attività ricettive, facendo conoscere il borgo fuori dai confini regionali e nazionali, favorendo il turismo didattico, che porta giovani durante tutto l’anno a visitare i mestieri medievali.
[Fonte: visitbevagna.it]
Partecipa ad eventi simbolo della tradizione umbra, come la Fuga del Bove, l’Ottobre Trevano e il Mercato delle Gaite, occasioni perfette per immergersi nell’atmosfera medievale e conoscere da vicino la cultura locale.
Fuga del Bove
Secondo una tradizione antica il giorno di Natale un Bove veniva abbeverato a forza di vino e pepe, tirato da molte braccia con una fune, prigioniero, percorreva le strade in salita fino alla piazza di Montefalco dove veniva lasciato libero di scaricare la sua rabbia sulla folla. La gente lo incitava urlando e agitando degli stracci color porpora e dei pupazzi. Quando il bue furente li caricava si rifugiavano dietro delle robuste cancellate di legno, fino a che stremato dal crudele gioco cadeva a terra e veniva infine macellato. Ogni famiglia, anche la più povera, consumava “per devozione” almeno una libbra della sua carne.
Per fortuna oggi la festa non è più la stessa si è trasformata in una sfida attraverso varie gare tra i quattro quartieri storici di Montefalco (Sant’Agostino, San Bartolomeo, San Fortunato e San Francesco) per l’aggiudicazione dell’ambito Falco d’oro.
Le gare sono quella dei tamburini e sbandieratori, quella della balestra e della staffetta ed infine quella più spettacolare “la Corsa dei Bovi” rievocazione della Fuga del Bove. Ad ogni quartiere viene affidato un toro selezionato da allenare e curare durante tutto l’inverno e far gareggiare contro le altre contrade. Ogni quartiere con il suo bue partecipa a questa spettacolare competizione, i portatori incitano il loro bue tra due ali di folla e percorrono in velocità un percorso accidentato, alla fine, uno solo vince è il “campione”.
Ogni quartiere festeggia fino a tarda sera, specialmente nella “taverna” omonima.
[Fonte: montefalco.it]
Ottobre Trevano
Per tutto il mese di ottobre, Trevi ospita i tanti appuntamenti dell’Ottobre Trevano. Si inizia il 4 ottobre con l’apertura delle Taverne e il Convivium dei Terzieri e si prosegue per i restanti trenta giorni con rievocazioni storiche, rassegne cinematografiche, concerti, mercati e spettacoli teatrali.
Alla vigilia del Palio, un fastoso Corteo di oltre cinquecento figuranti in costume medievale si snoda per le vie cittadine illuminate da torce e addobbate con bandiere, stendardi e gonfaloni, in una suggestiva ambientazione medievale. Avvincente per tutto il popolo Trevano è il sorteggio, con la speranza che la dea bendata porti a ogni Terziere la classifica di partenza auspicata. Fanno da cornice alla serata musiche, danze e spettacoli medievali che danno inizio all’attesa corsa e si concluderà con la vincita del Palio e l’assegnazione del titolo di “Anteposto” al Console del Terziere vincitore.
[Fonte: umbriatoursm.it]
Mercato delle Gaite
Dalla Sagra della Porchetta, iniziata a Bevagna nei primi anni ’70, a cura dell’Associazione Pro Loco, è nata la rievocazione storica Mercato delle Gaite. Il nome Gaita deriva da Waita, termine longobardo che indicava la suddivisione del paese in zone. Merito della Pro Loco è stato quello di arricchire la festa con un mercato medievale a partire dal 1983, gettando il seme dell’attuale manifestazione. L’Associazione Mercato delle Gaite nasce formalmente il 26 aprile 1989 con il primo statuto, firmato dal Presidente della Pro Loco, Angelo Falsacappa, che il mese successivo viene eletto primo Podestà del Mercato delle Gaite.
La forte motivazione porta a traguardi inaspettati: vengono organizzate conferenze, corsi di formazione professionale, si lavora alla cerimonia di apertura della festa, che vede per molti anni l’insediamento del Podestà, dei Consoli, la nomina dei Sovrastanti, rispettando la procedura riportata nell’antico statuto della Terra di Bevagna datato al XVI secolo, ma in buona parte formato da disposizioni risalenti al XIV secolo. La manifestazione abbraccia il periodo compreso fra il 1250 e il 1350; si rievocano l’insediamento delle magistrature politiche e i giorni di mercato. Con la lettura del bando di fiera e con l’apertura delle porte del paese giungevano nel borgo i mercanti provenienti da ogni città d’Italia, facendo bella mostra dei loro prodotti, ampiamente riportati dallo statuto.
Il Mercato, nei primi anni, partiva dalla Piazza Filippo Silvestri, diramandosi poi dall’arteria principale ai vicoli del paese, addentrandosi così nelle singole Gaite, dove ancora oggi si aprono le botteghe degli artigiani, che, partendo dalla materia grezza, realizzano prodotti che mettono in vendita.
Grazie a queste attività, il popolo delle Gaite ha arricchito le sue conoscenze; leggendo gli antichi testi è riuscito a realizzare strumenti unici, come il torcitoio a trazione umana, la pila idraulica a magli multipli e molti altri strumenti antichi, fondamentali per ottenere una produzione fedele. Inoltre, ha imparato gli antichi mestieri, è divenuto cuoiaio, tessitore, sa forgiare il ferro, coniare le monete, fondere le campane, ottenere fogli di carta dalla bambagia, il doplero dalla cera d’api, sa soffiare il vetro, conosce l’arte della tintura, dello speziale, sa essere dipintore, orafo, sa realizzare e far funzionare gli alambicchi, sa miniare e trascrivere gli antichi codici, lavorare la pelle, ricavare la pergamena, usare e riconoscere le erbe, da cui ottiene anche i colori per la tintura, sa ricavare la seta, lavorare la canapa…
Il Mercato delle Gaite ha consentito un innalzamento culturale del paese, che si cimenta anche con le antiche ricette, ricreandone i gusti e le scenografie nella riproposizione dei piatti e delle immissioni medievali. Il banchetto medievale, per molti anni allestito nel Chiostro di San Domenico, oggi si realizza nella piazza principale, che con la sua elegante disarmonia, fornisce una scenografia unica ad accogliere i moltissimi convitati. Le cene nelle taverne vengono allietate da musiche medievali, proposte da giovani e talentuosi musici di Bevagna, che, conoscitori della musica medievale, sono apprezzati in rievocazioni storiche regionali e nazionali.
Viene riproposto il tiro con l’arco, unica gara individuale, che è andato a sostituire l’iniziale tiro con la fionda e che coinvolge e appassiona molti giovani del territorio, che hanno conquistato anche grandi riconoscimenti nel circuito degli Arcatores nazionali.
Il Mercato delle Gaite ha anche il merito di aver trasformato Bevagna da paese agricolo a centro turistico, portando benessere, creando attività ricettive, facendo conoscere il borgo fuori dai confini regionali e nazionali, favorendo il turismo didattico, che porta giovani durante tutto l’anno a visitare i mestieri medievali.
[Fonte: visitbevagna.it]